1 giugno 2011

Ho perdonato errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili. Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch'io ho deluso. Ho tenuto qualcun...o tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatto amici per l'eternità. Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto. Sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie, tante. Ho vissuto d'amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte! Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto. Ho telefonato solo per ascoltare una voce. Io sono di nuovo innamorato di un sorriso. Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e… ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere)… ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca… E anche tu non dovrai stancartene. Vivi! È veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene a chi osa! La Vita è troppo bella per essere insignificante! (Charlie Chaplin)




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22 febbraio 2011

Natalino Balasso

“Retorica di sinistra” è molto breve quindi ve lo leggo “Ho sempre trovato vacuamente retorico l’inno di Mameli, non per il buon Mameli, che era anche tanto giovane e quindi giustificabile, ma perché qualunque inno è necessariamente retorico. Ora che lo canta Benigni non vedo perché dovrei cambiare idea. Se poi dovessimo cantarlo tutto intero, ci sarebbero anche strofe a dir poco imbarazzanti per chi crede nella democrazia. Che l’Italia sia unita nella crescita culturale e sociale di un Paese mi va bene, che l’Italia sia unita nella retorica del volemosebene o dell’orgoglio dei soldati no. L’orgoglio è un sentimento pericoloso, non vedo perché dovrei sentirmi orgoglioso di essere italiano, quando questo dovrebbe significare che preferisco essere italiano invece di francese o lèttone o curdo o israeliano o americano. Mi sarebbe indifferente appartenere a qualsiasi nazionalità, perché ritengo che l’amor patrio sia una cosa vuota oltre che pericolosa. E in fondo non è da questo che nascono le guerre? Non è dagli inni nazionali? Non è dallo stringiamci a coorte? Dalle bandiere? Quando al telegiornale danno notizia di un disastro o di un attentato all’estero, si affrettano a dire che fra le vittime non vi sono italiani. Ma, fatte salve le preoccupazioni degli eventuali parenti delle vittime, per quale motivo dovrei sentirmi sollevato se fra centinaia di morti non ci sono italiani? Non sono morti gli altri? C’è da dispiacersi meno se i morti non parlavano la nostra lingua? Rispondere alla retorica della Lega con una retorica ancor più vecchia non mi sembra cosa utile. No, Benigni che canta l’inno nazionale non mi commuove affatto e a dire il vero mi preoccupa una sinistra che sembra rispondere alla mancanza di moralità e all’arroganza dei governanti con un bigottismo cieco o una vacua retorica.”

29 gennaio 2011

Dall'intervista a Mario Monicelli ad Anno Zero

"Gli italiani, gli intellettuali, gli artisti, sono poco coraggiosi? Sì, lo sono sempre stati. Sono stati vent’anni sotto un governo fascista, ridicolo, con un pagliaccio che stava lassù... Ci ha mandato l’Impero, le falangi romane lungo Via dell’Impero; ha fatto le guerre coloniali, ci ha mandato in guerra... il grande imprenditore ha detto: «Lasciatemi governare, votatemi, perché io mi sono fatto da solo, sono un lavoratore, sono diventato miliardario, vi farò diventare tutti milionari». Ormai nessuno si dimette, tutti pronti a chinare il capo pur di mantenere il posto, di guadagnare. Pronti a sopraffarci, a intrallazzare. Non c’è nessuna dignità. E’ la generazione che è corrotta, malata, che va spazzata via. La speranza è una trappola inventata dai padroni, quelli che ti dicono "State buoni, zitti, pregate, che avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell’aldilà... sì, siete dei precari, ma fra 2-3 mesi vi assumiamo ancora, vi daremo un posto". Come finisce questo film? Non lo so, spero che finisca con quello che in Italia non c’è mai stato: una bella botta, una bella rivoluzione. C’è stata in Inghilterra, in Francia, in Russia, in Germania, dappertutto meno che in Italia. Ci vuole qualcosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto... che è schiavo di tutti. Se vuole riscattarsi, il riscatto non è una cosa semplice. E’ doloroso, esige dei sacrifici. Se no, vada alla malora – che è dove sta andando, ormai da tre generazioni."

16 dicembre 2010

Tremendamente in colpa!!!!

"Tremendamente in colpa! Si è questo il mio stato d'animo. Per la prima volta in vita mia a 38 anni. Dopo anni di non violenza, di amore per la pace e la fratellanza. L'ultima volta che ho usato le mani e mi sono picchiato con qualcuno avrò avuto 16 anni per difendere una ragazzina che mi piaceva! Ma ora no, non è la stessa cosa. Faccio un lavoro che amo, recito in teatro, con una mia compagnia, giro l'Italia in tournèe, non sono il figlio di nessuno, mio padre è un impiegato in pensione, mia madre, sempre in pensione era maestra alle elementari, ho una sorella sposata che mi ha dato 3 splendidi nipoti di 12, 9 e 6 anni. Non avrei motivo di lamentarmi, eppure oggi durante il tg delle 13,30 mentre in diretta dalla Camera dove si votava la SFIDUCIA AL GOVERNO BERLUSCONI, si assisteva in diretta ad una rissa tra deputati, con botte fischi e urla, uno dei miei nipoti mi ha chiesto: “Zio, ma che fanno? Non sono i politici quelli?”. Beh, per un attimo sono rimasto basito. Poi ho risposto: “Vedi, quello è ciò che non deve mai accadere in paese civile. Mai dovrai fare una cosa simile anche con chi non la pensa come te, a meno che qualcuno non attenti alla tua libertà o ti stia in qualche modo violentando”. Dopo qualche minuto il tg ha mostrato gli scontri in piazza, lungo le strade di Roma. E ancora mio nipote “E questi che fanno, sono pazzi?”. Io a quel punto: “Forse si, ma vedi… questi pazzi stanno cercando di entrare nel palazzo dove sono i signori che si picchiano in giacca e cravatta per cacciarli via e non permettergli più di violentare il nostro futuro, si forse sono proprio dei pazzi…”. Ecco perché oggi pomeriggio, rientrato a casa a lavorare al pc con la tv su skytg24, sono qui che mi logoro, ho una strana sensazione allo stomaco, ebbene si, mi sento tremendamente in colpa, 2 volte in colpa. La prima per non essere sceso in piazza anch'io a cercare di far capire, non a Berlusconi, non a Fini o alla sinistra, ma a tutto il mondo politico che il FUTURO non li sopporta più, non permetterà più di gestire questo paese in questo modo mafioso lobbistico e indegno! La seconda per ciò che sto provando, non ho mai provato tutto questa voglia di violenza verso nessuno! E il fatto che per un attimo ho sperato che quei “pazzi” incappucciati e armati di spranghe riuscissero ad entrare nel palazzo, mi fa provare vergogna, da cittadino civile e maturo, provo vergogna per ciò che sento! Si scende in piazza quando non si ha un lavoro e i soldi per mangiare. Ma quelli come me hanno un lavoro e soldi per mangiare, fanno tutto sommato una “bella vita”, magari qualche mese fanno fatica ad arrivare al 31, ma tutto sommato perché scendere in piazza e rischiare pure di prendere qualche manganellata? È questa la verità, solo questa, per questo mi vergogno. Allora riaccendo la tv, guardo bene le immagini e tra tanti incappucciati violenti, vedo anche molti giovani arrabbiati. È IL FUTURO INCAZZATO, altro che black block e teppisti… quelli sono il futuro che vuole a tutti i costi entrare in quell'aula e strappare quei vecchi mafiosi, senza differenza di colore e partito politico, opportunisti dalle poltrone per cambiare in meglio questo paese! Questo è ciò che un cittadino, uno dei tanti, un signor nessuno, vede, sente, prova in questa triste giornata italiana!". Fabio A. - Roma

14 ottobre 2010

22 settembre 2010